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Farine di Flor, mulini, farine e delizie della carnia, Sutrio 12 ottobre

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Il prossimo fine settimana si tiene a Sutrio, in Friuli Venezia Giulia nella Carnia, tra Tolmezzo e Paluzza, un evento molto interessante Farine di Flor, Mulini, farine e delizie della Carnia, da diversi anni cresce l'interesse per i cereali diversi e si riscoprono ricette e cereali noti e dimenticati della cucina della Carnia, dalla farina di granoturco, farina di segale, farina di canapa, farina di frumento, e delle ricette dimenticate di polenta, biscotti, pane e dolci.
Un percorso di storia della coltivazione dei cereali in Alta Valle di But, in sei tappe che dal centro storico di Sutrio vi porterà verso i mulini ancora in uso  Mulin di Soclef (Socchieve), di Dimponc (Imponzo), di Cjurcuvint (a Cercivento), da Moras (a Trivignano), dal Flec (a Illegio).
Si potrà degustare il pan di sorc, realizzato con la miscela di diverse farine (frumento, mais e segale), i grissini con la cipolla, la polenta di farina di mais bramato, con il  pastorut, formaggio erborinato a pasta molle, in cui dolce e piccante convivono. Pani e grissini di molteplici tipi e varietà di farine abbinati a formaggi e salumi carnici, minestre e zuppe servite in ciotole di pane, abbinate a birre artigianali della Carnia e del Friuli. Infine, fra i dolci, i biscotti plume di soreli dal colore tipico del granturco giunto a maturazione o quelli di farina di mais e noci.
Un weekend per scoprire la Carnia  e le sue preparazioni con i cereali

Verezzi, il borgo terrazza sul mare ligure

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Vi voglio portare con me, questa volta in Liguria, in provincia di Savona, dove in questi giorni sembra ancora estate o meglio un dolce autunno.
Dalla Statale Aurelia in direzione Ventimiglia, passato Finale Ligure arriviamo a Borgio Verezzi, il comune è l'insieme di due abitati Borgio sul mare, che ha visto la diffusione del turismo negli anni '60 e '70 e il borgo di Verezzi su in alto in collina a 250 m slm.
Negli ultimi anni a raccogliere l'interesse dei viaggiatori è stato più Verezzi che Borgio, che offre la possibilità di fare trekking e percorsi a piedi, ma proprio la riscoperta di luoghi più autentici e originali.
Durante l'estate c'è un ricco cartellone teatrale del Festival di Verezzi, palcoscenico proprio la piazza di Verezzi, molto spettacolare con questa vista sul mare ligure.




Diversi piccoli bar ristoranti a conduzione familiare, da segnalare per la vista Ristorante il Cappero, oppure antica osteria saracena Bergallo, mentre per la ristorazione sicuramente la società operaia di mutuo soccorso Concordia, specialità liguri della tradizione dalle focacce ai pansotti, pesto e anche pesce.
Ci sono anche dei Bed and Brekfast come L'Archivolto.




Per chi è alla ricerca di un weekend e di qualche giorno di relax, la possibilità di stare in un vecchio borgo, può essere una destinazione molto interessante, vicino le Grotte di Borgio Verezzi, chi ha l'automobile può raggiungere Gorla e poi Calizzano, famoso per i fughi porcini.


Arrivare a Verezzi, da Borgio c'è un bus del comune che porta a Verezzi, a diverse ore del giorno, mentre per chi arriva in treno, c'è la fermata del treno a Borgio Verezzi per i locali oppure Finale Ligure o Pietra Ligure per i treni rapidi, potete poi raggiungere Borgio Verezzi con le linee 040 ( Savona Pietra Ligure Andora)  e 084 (Pietra Ligure, Borgio Verezzi, Ca del Moro) della società TPL linea.
Per chi invece arriva in auto, uscita autostrada Finale Ligure, seguire il lungomare sull'Aurelia, direzione Pietra Ligure a Borgio trovate un semaforo con indicazione a sinistra per Verezzi.

Festa della Mela Naz Schavez, 12 Ottobre 2014

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In questo fine settimana ricco d'eventi, vorrei segnalare che in valle Isarco a Naz Schavez si concludono le settimane delle mele, si festeggia il termine della raccolta delle mele, che ha fatto segnare un incremento della produzione del 9% rispetto allo scorso anno.
Le Mele dell'Alto Adige sono tra i prodotti più noti e apprezzati dell'intera provincia, accanto alle varietà più note come Royal Gala, Golden, Fuji, Braeburn, Granny e Red Delicious sono arrivate delle nuove varietà su cui Alto Adige punta molto la Mela Jazz e la Mela Kanzi, più aromatiche, croccanti e dolci.
Alto piano di Naz Schavez è altopiano delle mele, per antonomasia, dovunque voltate lo sguardo campi di mele, sono circa 15 le varietà di mele che vengono coltivate sull'altopiano, nei comuni di Naz, Schavez, Rsa, Flumes, Aica, i contadini sono molto orgogliosi delle loro mele e durante tutta l'estate e parte dell'autunno dall'ufficio turistico vengono organizzate visita delle aziende produttrici di mele, per conoscere da vicino il metodo di coltivazione delle mele.
Una festa quindi per celebrare la fine del raccolto, per degustare le specialità delle mele, imparare a conoscere tutte le varietà di mele, in base alla consistenza della polpa, all'aroma e al gusto.
Il programma prevede al mattino il mercato del contadino e la passeggiata guidata, mentre a pomeriggio ci sarà lo sfilata alle ore 14,00.



Mortadella Bo, Bologna

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Una segnalazione per tutti coloro che sono in Emilia Romagna, questo weekend si svolge a Bologna, l'evento Mortadella Bo, daltronde dove altro nessun altra città ha il nome di un salume. 
In realtà è necessario specificare che solo la Mortadella di Bologna che un prodotto IGP può chiamarsi cosi, tutti gli altri salumi con lo stesso tipo di lavorazione prodotta in altri luoghi solo mortadella.
Questo perché ad Bologna la mortadella è nata, qui è stata coniata la prima ricetta di mortadella pubblicata nel 1644 e il cardinale Girolamo Farnese emanò una norma che indicava che dovevano essere fatta solo con carne di maiale
Se posso permettermi il legame con la città di Bologna non è solo d'origine ma nel carattere dei bolognesi che un po' esprimono il gusto e la simpatia di questo salume sempre popolarissimo.
L'evento prevede di tutto di più dalle degustazione, l'appuntamento è in Piazza Maggiore, alle ricette nei ristoranti con menù dedicato alla mortadella con menù in rosa, assaggi (il gelato alla mortadella), i pani dell'Emilia Romagna accompagneranno la mortadella di Bologna Intrattenimento, Mortadelloteca, Polo didattico, Ristorante in rosa, per un weekend con allegria e simpatia.

Andare per castagne 2014, sagre e feste per l'Italia delle castagne.

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Ottobre è il mese dove nessuno vuole rinunciare a una passeggiata nel bosco e magari potere fare una raccolta di castagne oppure più facilmente andare in una sagra dove passare un weekend enogastronomico all'insegna della castagna e dei marroni.
Quasi ogni regione in Italia produce castagne, basta una zona collinare, tuttavia occorre prestare la massima attenzione perché l'Italia importa castagne dall'Iran e da molti paesi dell'Europa dell'Est.
Le regioni più produttive sono Piemonte in particolare la provincia di Cuneo, Toscana, Lazio in particolare la provincia di Viterbo, Campania.
Un discorso a parte lo meritano i marroni, con i quali si preparano i marron glacè, grossi a forma di cuore, la loro buccia è striata e il sapore dolce, la pelliccina viene via con facilità. Le zone più vocate sono la Toscana il Marrone del Mugello, l'Emilia Romagna il Marrone di Castel dei Rio, in Veneto Marrone di Combai, Marrone di S.Zeno, Piemonte : Marrone della Valle di Susa.
Dal punti di vista le castagne si prestano per primi piatti sia come farina che come ingrediente, nei risotti come il risotto al castelmagno e marron glacè, per frolle con farina di castagne, nelle torte di farina di castagne,



Piemonte
Si tratta di uno dei territorio più vocati in Italia, la fiera è l'occasione per apprezzare l'abbinamento marrone e cioccolato, laboratori artistici, mostra mercato e caldarroste.
Garessio, 23° Sagra della Castagna Garessina 11,12 Ottobre
Lombardia
Varzi (PV) Sagra della Castagna 12 ottobre
Veneto
Pederobba Marroni del Montefenera, dal 4 al 26 Ottobre
Combai, Festa dei marroni, dal 3 ottobre al 2 Novembre




Alto Adige
Settimane della Castagne della Valle Isarco, dal 17 Ottobre al 9 Novembre
Friuli Venezia Giulia
Liguria
Calizzano, Festa d'Autunno e delle Castagne, 19 Ottobre
Emilia Romagna
Castel del Rio, tutte le domeniche 5,12, 19, 26 Ottobre Sagra del Marrone
Zocca le domeniche del 12, 19, 26 sagra della Castagna e del Marrone di Zocca
Toscana
Marradi, Sagra delle Castagna e del Marrone di Marradi
Licciana Nardi (MS) in Lunigiana siamo nella zona dei castelli di Malaspina, 11-12 Ottobre e 18-19 Ottobre La castagna racconta...
Scarlino (Gr), Sagra del Marrone del Porcino dal 11 al 16 Ottobre


Lazio
Soriano del Cimino (VT), Sagra delle Castagne, 5-6 Ottobre e 11-12 Ottobre, la prima domenica vengono disputati la Giostra degli Anelli e il Torneo degli Arcieri, la seconda domenica si tiene la sfilata in costume storico fra padelloni di caldarroste, per ricordare la battaglia del 1489 in difesa del castello
Umbria
Umbertide-Preggio (PG), La sagra della Castagna, 17,18, 19 Ottobre
Città di Castello Morra (PG), Sagra della castagna 17,18, 19 Ottobre 
Sigillo fiera di san martino (PG)
Campania
Montella, Sagra della Castagna di Montella 6,7,8 Novembre
Calabria
Dipignano (CS), Sagra della Castagna, 19 Ottobre
Petronà (CZ) Sagra della Castagna, 26 Ottobre


Sardegna
Aritzo e Desulo, Sagra della castagna e delle nocciole, 26 ottobre, la sagra più mistica, la più affascinante, nel cuore della Barbagia nell'isola più bella del Mare Mediterraneo.
Un ringraziamento agli amici di Sardegna Live per la condivisione del video



Bolzano, Festa del Ringraziamento dei contadini, in piazza Walther

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Sabato, 18 Ottobre, si terrà in Piazza Walther a Bolzano, la Festa del Ringraziamento che l'associazione di contadini Gallo Rosso simbolicamente vuole ringraziare del raccolto di fine anno.
Un azione che mira a sensibilizzare i cittadini verso i prodotti della campagna e della montagna, al fine di fare scelte di prodotti locali e di qualità.
Cosi sabato dal mattino alle ore  8.30 fino alle ore 17, i coltivatori diretti altoatesini, le cooperative di produttori e varie associazioni di contadini trasformeranno Piazza Walther in un luogo d'intrattenimento, con danze e balli e le loro bancarelle ricche di prodotti agricoli altoatesini, bio e di qualità, un totale di quaranta coltivatori diretti porteranno dai loro campi frutta e verdura, succhi e sciroppi, erbe aromatiche e distillati, formaggi e salumi, ci sarà anche offerto un momento di degustazione dei piatti della tradizione altoatesina con spatzle, speck, knodel, strudel che saranno offerti in rotazione tutto il giorno presso il cortile del Palais Campofranco.
I prodotti presenti nel mercato provengono direttamente dai masi dell'Associazione Gallo Rosso, contadini ma che offrono anche ospitalità agrituristica per passare un weekend e una vacanza all'insegna della genuinità in luoghi bellissimi.

La Palermo Letteraria

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Esistono tante Palermo, esiste la Palermo dei viaggiatori del Gran Tour del '700 e '800, esiste la Palermo che conosciamo dalla televisione, quella che conosciamo dai giornali, ma esiste invece una Palermo della letteratura, che abbiamo imparato a conoscere e immaginare nella descrizione dalle pagine dei libri.
Per valorizzare questo patrimonio culturale e metterlo insieme, il Comune di Palermo ha creato una Mappa Letteraria, una mappa che offre sia ai turisti che agli amanti della letteratura  di scoprire, i luoghi della città, che sono stati rappresentati nella pagine di vari libri, mentre camminiamo per ammirare la città possiamo collegarci e leggere le descrizioni fatte in questo o in quel luogo .
La mappa permette di ricostruire l'itinerario letterario completo della città, per esempio schiacciando Orto Botanico viene indicato autore, Guido Piovene (1907-1974), il titolo : Viaggio in Italia (1957) e il testo con la descrizione, stessa cosa per Villa Igea, autore Bernard Berenson (1865-1959), titolo del libro Viaggio in Sicilia (1955) con la descrizione, non mancano nelle altre schede le citazioni sulla città di Palermo di  Guy De Maupassant, Luigi Pirandello, Carlo Levi, Leonardo Sciascia.
Un iniziativa questa della Palermo Letteraria che personalmente ho molto gradito, spero che altre destinazioni seguano l'esempio.
Per link al comune di Palermo sulla pagina della Palermo Letteraria

Valli del Natisone: castagne, funghi porcini e gubana

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L'Italia è ricca di tanti luoghi unici e belli, qualcuno rimane meno noto per via della sua collocazione geografica, come le valli del Natisone che da Cividale del Friuli, portano verso la Slovenia, un territorio di confine, che racchiude una storia e una cultura unica a partire dal 568 quando Cividale divenne capitale del primo ducato longobardo in Italia, per passare poi alla Serenissima e all'Impero Austro Ungarico e infine diventa parte della Repubblica Italiana.
Oggi le Valli del Natisone si presentano come una meta ideale per trekking, escursioni, percorsi in mountain bike e pesca sportiva, perché offrono scenari naturalistici unici per tante attività all'aria aperta.
Dal monte Matajur (1643 metri) si abbraccia con lo sguardo un ampio scenario, che va dalle Alpi Giulie alle Dolomiti, dal Carso al mare.
Nelle Valli del Natisone nasce il dolce simbolo del Friuli Venezia Giulia, dalla tipica forma a chiocciola: la gubana, pasta ripiena di noci, uvetta, pinoli, zucchero e grappa.
Nella cucina locale si respirano chiari influssi slavi, esiste nei territori di confine in realtà una comune cultura che si esprime anche a tavola, con la valorizzazione dei prodotti della terra, come le erbe spontanee, i funghi, i tartufi, le castagne e le mele. Sono tante le trattorie rustiche e i curati ristoranti, dove puoi assaggiare autentiche delizie che si tramandano da madre in figlia.
Ecco alcuni prodotti e piatti tipici delle Valli del Natisone: i formaggi caprini della zona, le palacinke delle crepes,  i šlicnjaki (specie di gnocchetti di farina), štakanije (puré di patate e verdure di stagione), le minestre di zucca e di castagne, le trote del Natisone, lamela seuka.
I sapori dell’autunno sono al centro della rassegna Invito a pranzo, che coinvolge i ristoranti delle Valli del Natisone, con l’obiettivo di valorizzare i funghi e i prodotti locali, un modo per invitare a scoprire questo territorio in gran parte poco noto alla maggior parte degli italiani.
Qualche esempio:
al ristorante Trattoria al Giro di Boa a fraz. di Ponte San Quirino di Cividale del Friuli menù da 25 euro, Gnocchi di castagne con funghi porcini,  palacinke di farina integrale con porro e speck, rost beef allo Schippettino con funghi porcini, Gubana delle valli del Natisone.
al ristorante Osteria all'antica a Fraz. Cras 125 - Pulfero, menù da 22 euro strudel saporito alla zucca, orzotto ai porcini, bocconcini di cinghiale con polenta e strudel di mele seuka.
Allogiare nelle valli del Natisone: a Grimacco c'è Albergo Diffuso valli del Natisone, dove si può soggiornare in case rurali ristrutturate in antichi borghi.
Arrivare a Cividale e valli del Natisone, in auto A 23 uscita udine, poi statale 54 fino a Cividale, in treno si raggiunge Udine (da Milano 4 ore) poi ferrovia Udine Cividale, in bus con le linee della Saf fino a San Pietro al Natisone.
Purtroppo da rilevare che unico elemento negativo ma come molte altre località l'accessibilità, se non si ha un auto sono di difficile raggiungibilità, speriamo in un futuro in un migliore sistema d'accessibilità attraverso la mobilità ecosostenibile, si possono avere dei belle iniziative turistiche ma la facilità di raggiungibilità e alternativa alle auto non vede essere considerata dalle destinazioni turistiche un optional.
Un invito a Pranzo nelle Valli dei Natisone dal 27 Settembre all'8 Dicembre


Nel video la Storia della Gubana delle Valli del Natisione




Sulla strada dello Zafferano: Città della Pieve dal 24 al 26 Ottobre

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Il prossimo fine settimana da Venerdì 24 ottobre a Domenica 26 Ottobre si tiene Zafferiamo l'appuntamento dedicato alle Giornate di valorizzazione dello Zafferano di Città della Pieve.
Siamo nella valle di Chiana nel borgo di Città della Pieve, in Regione Umbria al confine con la Regione Toscana, il borgo sorge su una collina dal quale sembra dominare il paesaggio della Valle di Chiana.
La coltura dello zafferano era molto diffusa nel Medievo, portato inizialmente dagli arabi in Spagna, si diffuse anche in Italia forte della sua fama di virtù farmacologiche, venne inoltre utilizzata per colorare i tessuti, e in seguito nel Rinascimento per dare colore e aromatizzare le ricette per i banchetti delle Signorie italiane.
Non tutti i luoghi sono adatti per la coltura dello zafferano, ma in Italia alcune in alcune località ha trovato un ambiente ideale per la coltivazione come le terre intorno al Borgo di Città della Pieve.
I visitatori potranno in questi giorni fare delle passeggiate guidate dai membri del Consorzio dello Zafferano di Città della Pieve, per cogliere i fiori di zafferano e seguire tutte le fasi della lavorazione.
Molto interessanti i menù dei 14 i ristoranti che aderiscono all'iniziativa per la valorizzazione dello zafferano di Città della Pieve, solo per citarne qualcuno, impossibile citarli tutti . Hotel Vannuccipropone Tiramisù con savoiardi di riso, pera cotta allo zafferano e cru di cacao, Ristorante il Capricciopici fatti al mano con ricotta d'alpeggio e zafferano e tempura di pollo con cipolle croccanti e zafferano, al Vin Verso invece abbiamo tortino con gorgonzola, zucchine e zafferano e tortino al cioccolato con crema allo zafferano.
L'evento si arricchisce con i laboratori di ricamo e tintura di tessuti, mentre nel mercato coperto di Via Vittorio Veneto ci sarà il Mercato delle eccellenze gastronomiche di Città della Pieve, che non è solo zafferano ma anche Vino Rosso Doc Colli del Trasimeno o Olio Dop Colli Orvietani
Questo bellissimo borgo è noto per avere dati i natali al Perugino, uno dei pittori italiani più noti del Rinascimento, il paese offre un centro storico molto interessante con il Palazzo della Corgna, la Torre del Pubblico e la Cattedrale dei Santi Gervasio e Protasio, le piccole vie dove una volta svolgevano l'attività abili artigiani sarti, calderai, funai e falegnami costruttori di botti, di cui Citta delle Pieve era nota.
Un weekend d'autunno tra arte, storia e cultura dello zafferano.
Arrivare a Città della Pieve: con il treno la stazione più vicina e a Chiusi da Chiusi ci sono gli autobus della linea 014 Umbria Mobilità che da Chiusi porta a Perugia e viceversa, da Chiusi in 30 minuti si arriva a Città della Pieve. In auto uscire all'autostrada A1 Chiusi Chianciano e proseguire per Città della Pieve in 15 minuti si arriva comodamente.
Alloggiare a Città della Pieve: oltre ad alberghi già citati ci sono Bed and Brekfast in centro come Casina Mazzuolie La casa del sarto e la Country HouseCastelluccio Palusse.
Informazioni. Citta delle Pieve

Collobrieres, sulla strade delle castagne

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Ogni anno oltre a tutte le feste delle castagne che si fanno in Italia, segnaliamo una destinazione estera, quest'anno anche per accontentare tutti i lettori della provincia di Imperia che sono al confine con la Francia e i lettori che abbiamo nella regione delle Alpe Marittime in Francia, vi voglio fare conoscere Collobrieres, un piccolo villaggio nel Massif des Maures, sulla strada D14 che da Port Grimaud e Saint Tropez conduce verso Hyeres, dove questa domenica c'è la Festa delle Castagne.
Sembra strano ma a pochi km dalle località di mare come Saint Tropez e Bormes les Mimosas  c'è tutta un area ricca di castagneti.
Il castagno è stato introdotto nel XII° secolo con i primi monaci Certosini che fondarono la Chartreuse de la Verne, la coltivazione del castagno ha permesso a queste aree meno fortunate dell'interno di potere contare sulle castagne nel lungo periodo dell'inverno. 
Dal dopoguerra in poi i castagneti sono stati poco curati, tanto che la produzione è scesa dalle 4000 tonnellate a 500 nel 1980.
C'è stato invece negli ultimi anni venti anni una  inversione di tendenza tanto che oggi la castagna costituisce una delle principali colture e produzione del massiccio del Maures, specialmente a Collobrières, dove i castagneti si estendono su un area di 900 ettari.
La Festa delle castagneè un occasione per scoprire le tradizioni del paese con balli, danze e sfilate in costume, c'è il mercato con bel 150 espositori, ogni anno si annoverano più di 30.000 visitatori. Si può lasciare auto fuori dal paese, c'è una navetta che dal parcheggio porta direttamente all'evento.
Oltre al momento di festa in centro a Collobrieres, si possono visitare le castagnerie cioè quelle aziende che producono  e raccolgono castagne, ma la novità rispetto all'Italia è che queste aziende trasformano direttamente il loro prodotto, realizzano zuppe di castagne, castagne in sciroppo, castagne secche, farina di castagne, castagne sottovuoto, paté di castagne, confettura di castagne con pezzi di castagna,  patè vegetali di castagne, liquore alle castagne, tra le castagnerie più note Chategneraie Godissard azienda che ha 400 anni, e un azienda famosa per la lavorazione dei Marron Glacè con annesso Museo dei Marron  la Confiserie Azureenne.
Ci sono inoltre le altre aziende come Campagne La Tuillière, Cast\'ânes, Charlie Marrons, La Châtaigne joyeuse, Lou Castagnié, Lou Maraon ma Collobrieres non è solo castagne, ci sono i produttori artigiani di formaggi di capra La bastide de la Cabriere, i produttori di vino mele e succo di mele Domaine La Portanière,
Allogiare a Collobrieres: Un air de Rien, nel centro del paese, è sia stanza per ospiti, bistrot e galleria d'arte.
Una visita particolare la merita Chartreuse de la Verne, fondata nel 1170 dai monaci certosini è stata incendiata e ricostruita più volte, un edificio imponente in pietra, è stato restaurato dal 1964, ospita oggi i monaci e le monache di Betlemme.




La mostra di Segantini a Palazzo Reale, Milano

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Fino al 18 Gennaio a Milano all'interno delle sale del Palazzo Reale, c'è la mostra di Giovanni Segantini, un pittore molto milanese, anche se nato in Trentino ad Arco, la sua formazione si è svolta nella città di Milano nei primi anni dopo l'Unita d'Italia presso Accademia di Brera e poi in Brianza a Pusiano,
Di quel periodo infatti sono i dipinti bucolici della Brianza, dove l'autore inizia un suo percorso molto personale d'uomo davanti alla natura, impressionato dalla luce e dai colori.
La vita, l'arte e la pittura si mescolano nei suoi dipinti, i drammi personali, le sue paure, i suoi affetti, il lato inconscio e vagabondo, un uomo che fugge dal mondo e che si rifugia in montagna, prima a Savognin in Svizzera e poi in Engadina a Maloggia. Nei suoi dipinti della montagna sembra che il pittore sia alla ricerca di una forte spiritualità nella natura.
Quella luce naturale cosi bella forte che da energia e senso alla vita, una vita breve, morì giovane, a soli quarantun'anni, per questa occasione sono presenti molte tele esposte nei musei di tutto il mondo, a Milano, Palazzo RealeMostra Segantinifino al 18 gennaio 2015.






Un viaggio in simpatia: incontro blogger 26 Ottobre

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Ci sono viaggi e viaggi, questo è stato il viaggio più bello di questo Autunno del 2014, una Milano con il sole, senza nebbia, nella zona Brera, tanti amici blogger, persone con il quale ho solo avuto modo di poter scambiare due chiacchiere on line, ma è stato molto più bello e interessante conoscerli dal vivo.
Un ringraziamento speciale ad Ambra che ha organizzato l'incontro, mi sono trovato benissimo e sono tutti molto simpatici.
Alla prossima un saluto a tutti loro
Alfredo http://solocri.blogspot.it/                               
Aambra http://senecamilano.blogspot.it/  
Annamaria http:/annaclassica.blogspot.it/
Cristina http://solocri.blogspot.it/              
Costantino http://mostrelibriluoghi.blogspot.it/
Erika http://erikanapoletano.blogspot.it 
Luciana Rassati http://villaggioinfesta.blogspot.it/
Luigi Annunziata http://lucesepolta.blogspot.com/
Sandra http://sandramaccaferri.blogspot.it/
Stefano Davanzo http://stefanodav.blogspot.com/
Stefano Giacalone http://sempliciconversazioni.blogspot.it

Praia a Mare, Calabria destinazione Vegan Friends

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Questo blog parla poco della Calabria, unicamente perchè molto lontana dal mio luogo di residenza, ma è una delle regioni più belle d'Italia e in questi giorni mi ha stupito con un iniziativa singolare ma molto interessante.
Praia a Mare, località turistica nota della Provincia di Cosenza, ha deciso di varare il progetto Vegan Friends, con questa iniziativa Praia a Mare vuole posizionarsi sul mercato del turismo italiano come la prima destinazione turistica in grado di garantire un’offerta turistica completa per vegetariani e vegani.
Iniziativa è patrocinata da AssoVegan (Associazione Vegani Italiani) e da Vegan OK,  vedrà impegnati alberghi e ristoranti con menù a tema, ho voluto parlare di questa iniziativa perchè testimonia lo spirito con cui la Calabria cerca di trovare spazio all'interno del mercato del turismo.
Personalmente spero che l'iniziativa sei seguita da altre destinazione turistiche in quanto il numero dei vegetariani e dei vegani è in aumento da diversi anni, ricordo che solo in Italia un italiano su dieci è vegetariano. La scelta vegana e vegetariana sia la prima di una serie d'iniziative a favore dell'ambiente e del basso impatto ambientale del turismo. Inoltre proprio la Calabria è una delle regioni note per la produzione di frutta e verdura. Alla Calabria anche l'augurio di una stagione turistica più lunga e non concentrata solo in uno o due mesi durante nel periodo estivo, un invito ai viaggiatori scoprire la Calabria tutto l'anno. 

Domaine de Chantilly a 30 minuti da Parigi, la storia di Francia e della crema Chantilly

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Questa volta andiamo a scoprire il paese di Chantilly, a soli 30 minuti da Parigi, per fare un viaggio nella storia di Francia e anche un po' d'Italia.
Se è molto nota la Crema Chantilly in tutto il mondo, un po' meno lo è il Castello di Chantilly, ma è il paese Chantilly che ha dato il nome alla crema o la crema Cchantilly al paese? Andiamo a scoprirlo insieme.
La zona che da Parigi porta a Reims, dove nella cattedrale venivano incoronati i Re di Francia, regione di produzione dello Champagneè ricca di castelli e domaine delle famiglie nobili di Francia, che avevano le loro dimore per il "tempo libero", a Compiegne c'era la residenza estiva di Luigi XIV dove passava due mesi all'anno.
A Chantilly c'è la Domaine di Chantilly, una grande proprietà con all'interno il Castello e un grandissimo parco con giardino all'inglese, campi da corsa, giardino anglo cinese, creata dai Principi di Condè, discendenti diretti del Re Luigi IX, poi divenuti Borbone Condè e infine di proprietà del Duca d'Aumale , Enrico d'Orleans, pretendente al trono di Francia, che lo ricevette in eredità in quanto figlioccio dall'ultimo Principe di Condè.
La famiglia dei Condè era considerata tra le più ricche di Francia, si dice perfino più ricca del Re di Francia e la sontuosità del Castello di Chantilly rappresenta in pieno la ricchezza della famiglia, parzialmente distrutto nel periodo della rivoluzione francese venne ricostruito fedelmente dal Duca d'Aumale, che lo arrichì con la sua personale collezione di 1000 dipinti d'autore d'artisti italiani e non Raffaello, Botticelli,. Fra Angelico, Veronese, la collezione di quadri del Castello di Chantilly è seconda solo al Louvre di Parigi.
La vera ricchezza del Castello è costituita dalla biblioteca con 30.000 libri di cui 12.000 prima della Rivoluzione Francese e più 1.500 manoscritti.
Il castello è circondato da un grande parco con diversi edifici, il castello ospita il Museo Condè e il Museo del Cavallo, con scuole d'equitazione e spettacoli.
A Chantilly si incontrano i più grandi nomi della storia della Francia, incluso quello di Francois Vattel, chef al servizio prima del Re Luigi XIV e poi del principe Luigi II di Borbone Condè, che proprio qui inventerà per un sontuso bacchetto tra il re e il principe la crema Chantilly, che prende nome proprio dal paese di Chantilly come omaggio al Principe Luigi II di Borbone Condè.
Tuttavia la panna montata zuccherata e aromatizzata era già nota come neve di latte nelle corti dei principi in Italia sia a Firenze che a Ferrara, in Francia ne viene precisato il contenuto deve avere il 35% di materia grassa e il 15% dello zucchero.
La storia del castello di Chantilly si intreccia con la storia d'Italia, in quanto con Enrico d'Orleans, duca d'Aumale, era figlio di Maria Amelia di Borbone Napoli e sposò Maria Carolina di Borbone unica figlia sopravissuta del Principe  Leopoldo di Borbone, Principe delle Due Sicilie, la coppia non fu molto fortunata in quanto venne esiliata da Napoleone III e trovarono asilo a Londra dalla Regina Vittoria e dopo la morte della moglie, il Duca si ritiro nel feudo di Zocco, in Sicilia ricevuto della moglie, c'è ancora a Terrasini il Palazzo d'Aumale, oggi divenuto sede del Museo di Storia Naturale.
La coppia ebbe quattro figli ma tutti morirono giovani, il duca d'Aumale morirà senza eredi in Sicilia e lascierà in eredita il Castello di Chantilly e tutto il suo prezioso contenuto all'Istituto di Francia, con due clausole, creare il Museo Condè e nessuna opera poteva essere prestata, per cui per vedere i dipinti della collezione del Duca bisogna recarsi solo a Chantilly.
Informazioni pratiche l'ingresso al Parco e di 7 euro mentre la vista del castello più il parco sono 14 euro.
Dove mangiare autentica crema Chantilly:
La capitanerie les cuisines de Vattel, all'interno della Domaine du Chantilly nel castello, dove tutti i dessert sono accompagnati con crema chantilly
Le Hameau Les Goûters Champêtres, all'interno della Domanine du Chantilly nel grande parco in posizione isolata e tranquilla, cucina del territorio, servono la crema Chantilly con Torta di frutta, Tarte Tatin, sorbetti e gelati
La maions Trueba, situato al 3 di Rue des cascades, si trova in pratica all'ingresso della Domaine dal 1930 propone gauffres, gelati artigianali con crema chantilly.
Le ceramiche di Chantilly
Sempre per volere dei Principi di Condè venne avviato una produzione di Porcellane di Chantilly che per diversi anni riusci a competere con le porcellane reali di Sevres, furono le prime ceramiche europee a proporre decorazioni giapponesi, oggi si possono trovare in vendita nelle boutique di Chantilly e sono ripresi dei disegni originali delle collezioni in mostra al Museo Condè.
Arrivare a Chantilly. In treno Paris-Chantilly dalla Gare du Nord SNCF 24 minuti, scendere alla fermata Chantilly-Gouvieux. Con la Rer da Parigi Châtelet-Les Halles RER linea D (45 minutes) fermata Chantilly-Gouvieux.
Per saperne di più info e foto: Domaine de Chantilly

Sapori del Carso, fino al 9 Novembre

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Evento che segnalo tutti gli anni, siamo in Friuli Venezia Giulia nella zona del Carso, con Trieste e i suoi dintorni, un area a me personalmente molto cara. Quest'anno ricorre 100 anni dalla Prima Guerra Mondiale ed su questo tema che gioca l'evento sulla cucina del Carso, sulla cucina in tempo di guerra, una cucina semplice e povera, dove era la massaia che doveva aggiungere la sua creatività per creare un pasto da soddisfare tutti i commensali.
Come lazuppa di cereali oppure quando i cereali scarseggiavano e quindi alla farina di frumento venivano aggiunte le patate (pane di patate) e le ghiande macinate. Le ghiande venivano anche mescolate con lorzo nella preparazione del caffè. Dopo la guerra si sono affermate ricette nuove, influenzate da tradizioni, popoli e culture di soldati e rifugiati che erano presenti sul territorio. 
Accanto a queste ricette che hanno segnato l'esperienza della guerra come di risi e patate ci saranno i piatti della tradizione come i scampi alla busara, sformatini di patate e cipolla, tulumne, ravioli di ricotta con erbe aromatiche del Carso, maltagliati con il gallo.
Un ottima idea per passare un weekend nel Carso facendo come base Trieste, a partecipare all'evento oltre ai ristoranti partecipano anche i panifici, bar, negozi di gastronomia con prodotti tipici, i formaggi vaccini, di capra e di pecora tipici del Carso speziati e stagionati in grotta come lo Jamar, i formaggio freschi con finocchio selvatico e santoreggia (zepek), vini come quelli dal vitigno autoctono Terrano, salumi come il prosciutto crudo del Carso, i mieli tipici del Carso come acacia, marasca, tiglio,  ecco l'elenco dei ristoranti: 
Trattoria alla Posta, Bosovizza, Tel. 040 911191
Trattoria sociale Contovello, Trieste, Contovello, 152 Tel. 3661446272
Hotel Ristorante Križman, Monrupino (TS) Repen, 76 Tel. 040 327115
Ristorante El fornel, Trieste Via dei Fornelli 1 Tel.040 3220262
Ošterija Ferluga a Conconello/Ferlugi (TS) 347 1396133
Trattoria Bita, S.Croce/Križ (TS) Tel. 040 2209058
Trattoria Guštin, Sgonico (TS) Sgonico, 3/a Tel. 040 229123
Trattoria La Lampara, Santa Croce, Santa Croce, 144 Tel. 040 220352
Lokanda Devetak, Savogna d'Isonzo Tel. 0481 882488
Trattoria Sardoč, Duino Aurisina, Precenico  1b Tel. 040 200871
Veto, Opicina Tel. 040 211629 





Weekend autunnale a Venezia: Palazzo Grassi, Ca' Pesaro e cicchetti veneziani

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Ci sono alcune località che in autunno sembrano diventare più affascinanti, una di queste secondo me è proprio Venezia, vederla con quella foschia e nebbiolina la mattina, quel vedo e non vedo, l'acqua alta, il carico e scarico delle mercanzia appena mattina sul ponte di Rialto, quei colori colori più sbiaditi del solito, non c'è tanta gente, i rumori dei passi luno le calli si accompagna al suono della voce della cantilena di un gondoliere un po' assonnato, Venezia d'autunno offre aspetti inediti e coinvolgenti molto di più che durante la bella stagione. 
Chi vuole sentire l'aria rarefatta dell'atmosfera veneziana deve venirci in questo periodo, avere il coraggio d'andare controcorrente.
L'autunno offre anche degli appuntamenti culturali molto interessanti a Palazzo Grassi la mostra di Irving Penn Resonance, è la prima volta che in Italia c'è una mostra di Iriving Penn fotografo americano che ha ritratto dagli anni 40 agli anni 80 le sfaccettature diverse del mondo gli abitanti della Repubblica di Dahomey, gli uomini del Marocco, le tribù della Nuova Guinea. Sono molto famosi i suoi ritratti a Picasso, la Duchessa di Windsor, Thruman Capote, Cocteau, come le sue immagini originali di Londra, Parigi, New york. l'ingresso della Mostra e di 15 euro fino al 31 Dicembre 2014.
A Ca' Pesaro Galleria d'arte Moderna è stato inaugurato il 16 Ottobre, nello spazio Don Perignon, Paradossi. A cura di Angela Vettese, Paradossi incontri inattesi tra antico e moderno è una sfida tra i protagonisti dell'arte dei nostri giorni e quella del XIX - XX secolo fino al 18 gennaio 2015 e vede come primo protagonista l'artista Alberto Tadiello, nato nel 1983 con l’opera di Giulio Aristide Sartorio (1860-1932), Tadiello darà una nuova linfa all'arte di Sartiello attraverso immissione dei suoni nelle sue opere, un esperimento molto interessante, si accede alla Mostra con il biglietto del Museo Ca' Pesaro.
Se poi come me amate perdervi in vicoli e vicoletti consiglio qualche sosta per un cicchetto, , un bicchiere di vino con qualcosa da mangiare, se sono dalle parti di Rialto mi fermo da Antico Dolo, se sono dalle parti di Cannareggio e Ca' d'Oro, vado da Vino Vero, Fondamenta della Misericordia, Cannareggio 2427, locale con un anima green, vino biologico un bicchiere di vino 3 euro 2 euro un cicchetto da mangiare da materie prime d'aziende biologiche e attente all'ambiente, tutta la zona è ricca di nuovi ristoranti e locali una Venezia più per residenti che per turisti. .
Alloggiare a Venezia: ottima scelta dibed and breakfast nel mio post dormire a Venezia da 50 euro.
Arrivare a Venezia molto comodo il treno che porta direttamente in città.

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Weekend d'autunno a Napoli: Ori, argenti, gemme e smalti della Napoli angioina 1266-1381

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Napoli d'autunno può essere un idea interessante anche se tutti associamo Napoli con la stagione del sole, le sorprese possono arrivare anche d'autunno, le temperature per esempio di Novembre si mantengono tra i 15° di minimo e i 22° di massima, certo giornate di nuvolo ma anche di sole.
Grazie anche ai treni veloci oggi Napoli è più vicina da Milano a Napoli in 4,30h e da Firenze a Napoli 2,30h è più facile muoversi per un fine settimana.
Napoli ha numerose attrattive storiche come il Maschio Angioino, Castel Nuovo, Palazzo Reale, Piazza Plebiscito, la Galleria Nazionale di Capodimonte, mentre merita un capitolo a parte il Museo del tesoro di San Gennaro, patrono della città.
Quest'autunno è stata inaugurata il 12 Ottobre proprio al Museo di San Gennaro la  mostra "Ori, argenti, gemme e smalti della Napoli angioina- 1266-1381", una mostra molto interessante, che vuole testimoniare un periodo storico di Napoli meno noto, il periodo Angioino, quando Carlo D'Angiò ha la meglio su Manfredi di Svevia e diviene Re del Regno del Sud Italia. 
Napoli diviene capitale, un importante crocevia tra le regioni d’Oltralpe e il Mediterraneo, il cuore di un regno autonomo con un centro culturale e artistico frequentato da Giotto, Pietro Cavallini, Lello da Orvieto, Simone Martini, scultori come Tino di Camaino, Ramo di Paganello, Lando di Pietro, Pacio e Giovanni Bertini, architetti come Pierre d’Angicourt o Jean de Toul, mentre sul fronte letterario vennero a Napoli Petrarca e Boccaccio. 
Durante il regno di Carlo I, Carlo II, Roberto e Giovanna d’Angiò la città si arricchisce dei castelli e delle grandi chiese gotiche da Castel Nuovo a San Lorenzo, dal Duomo a San Domenico e a Santa Chiara. 
Venne cosi a crearsi un grande laboratorio d'arte che possiamo in parte ammirare nella mostra dove sono presenti i pezzi a noi pervenuti d'oggetti di lusso in metallo prezioso, in oro o in argento riccamente decorati con smalti, perle e pietre preziose come la croce gigliata donata da Carlo II alla Basilica di San Nicola di Bari, alle preziose mitre con perle e con smalti di Scala e di Amalfi; dai pastorali di Atri e di Sorrento alla capsula in oro a forma di foglia di vite oggi al Museo di Cividale, realizzata come “bomboniera” in occasione delle nozze dell’angioino Filippo di Taranto con Tamara di Epiro.
Napoli autunno è anche il periodo pre natalizio occasione per fare anche un piccolo giro nella Napoli dei Presepi nei mercatini di via San Gregorio Armeno non molto distante dal Museo di San Gennaro.
Napoli vuole dire anche sfogliatella e proprio in zona in Piazza San Domenico c'è una delle più famose pasticcerie Napoletane Scaturchio per una Sfogliatella classica oppure un aragosta alla crema chantilly con un buon caffè, si dice che a Napoli c'è il migliore caffè del mondo.
Info: Ori, argenti e Smalti nella Napoli Angioina 1266-1381 dal 12 Ottobre al 30 Dicembre 2014





XXXIV Festa di San Martino e dei Bringoli, Anghiari (Arezzo)

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Siamo in uno dei borghi più belli d'Italia, Anghiari vanta origini antiche e si presenta al visitatore con un suo caratteristico aspetto medievale, case in pietra, i vicoli, le scale, le piazzette panoramiche da cui lo sguardo spazia sulla Valle Tiberina.
La suo momento più importante Anghiari lo ebbe durante il Medio Evo, la Battaglia di Anghiari del 29 giugno 1440 che segnò la vittoria delle truppe fiorentine, alleate con il papa sull'esercito milanese, che diede origine al Granducato di Toscana.
Oggi Anghieri si presenta come un borgo fortificato con i suoi caratteristici vicoli intorno all'antica piazza del Borghetto, attuale piazza Mameli,è crocevia obbligato per chi si avventura tra i vicoli del Borgo e testimoni della sua storia artistica sono i due principali Musei che qui hanno sede: Palazzo del Marzocco e Palazzo Taglieschi.
Questa fine settimana è festa di San Martino, antica ricorrenza contadina che cosi vuole festeggiare l'ultimo giorno di sole dell'autunno, qui a Anghiari è tradizione festeggiare San Martino oltre con i prodotti del territorio come, olio d'oliva extra vergine, i formaggio pecorino (Abbucciato aretino) vino novello, funghi porcini e castagne, i Bringoli e la Torta Mantovana.
I Bringoliè una pasta che rappresenta l'Alta Valle del Tevere sono una sorta di spaghettoni a base di acqua e farina di grano. Quello che era il piatto dei poveri è divenuto oggi una specialità da condire con il sugo di lepre, d'oca o di funghi, raccomandati sono i porcini per i quali i boschi della vallata sono particolarmente rinomati.
Il dolce tipico di Anghiari è la Torta Mantovana, con i pinoli, farina, uova, burro, zucchero e buccia di limone.
Info: Anghiari Turismo



Pier Paolo Pasolini e le terre friulane

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Un iniziativa che mi piace molto segnalare, fa parte di un progetto ideato da Pordenone legge, che vuole fare conoscere il territorio con gli occhi e la voce di scrittori, poeti, giornalisti che fanno dello scrivere il loro mestiere.
Nella mia esperienza di viaggio più volte ammirando un paesaggio, seduto su uno scoglio oppure camminando su un sentiero, mi sono venute in mente alcune pagine di libri letti anni prima e poi dimenticate, invece per uno scherzo della mente, riesco a ricordarle come se le stessi leggendo in quel preciso istante.
Solo in un secondo tempo andando a verificare ho scoperto che quei libri, che quei racconti, che quei spartiti erano stati scritti in quel preciso luogo, fin troppo evidente che l'ambiente o il contesto ispira da sempre scrittore e artisti.
Ultima volta mi è successo sul Lago di Como a Blevio, mi era venuta in mente l'opera Norma di Bellini, che avevo visto alla Scala molti anni prima, solo in un secondo tempo ho scoperto che Bellini, l'aveva scritta proprio a Blevio.
Quest'iniziativa Pier Paolo Pasolini e le terre friulane, coglie l'occasione per rivalutare uno degli intellettuali più scomodi ma più interessanti del secolo scorso: Pier Paolo Pasolini.
Poeta, giornalista, romanziere, saggista, regista, difficile trovare una definizione che rappresenti una persona dotata di cosi grande versalità culturale, anche se nato a Bologna, Pier paolo Pasolini con la famiglia ha vissuto a Sacile, Conegliano ma sopratutto passava tutte le estati a Casarsa della delizia nella casa Materna in provincia di Pordenone, sulla strada che da Pordenone porta a Codroipo.
Casarsa della Delizia ospita il Centro Studi di Pier Paolo Pasolini, da cui partire per un intinerario, che interessa Casarsa, Versuta, San Giovanni, la chiesa di Santa Croce e il Cimitero di Casarsa.
Le terre friulane esprimono più aspetti della cultura 
L'itinerario proposto da Pordenonelegge si propone di fare scoprire anche il territorio del Vino Friuli Grave doc, Casarsa è anche un rinomato centro vinicolo. A Rauscendo c'è la più grande azienda di produzione di barbatelle del mondo, le barbatelle sono le piante giovani di vite. Rauscendoè al centro di un area per la produzione del vino Friuli Grave Doc che raccoglie vini bianchi come Pinot Grigio, Riesling, Verduzzo Friulano e vini rossi come Cabernet Sauvignon, Refosco del peduncolo rosso
La zona si caratterizza anche per altri prodotti tipici del territorio come la Peta un salume tipico affumicato locale fatto con carni miste ed erbe di montagna, la lonzetta e il linguale, tra i formaggi il Montasio, i formaggi di pezzata rossa, come non ricordare i dolci tipici di mais e uvetta, la pinza, tra i primi piatti vanno ricordati i cialson dei ravioli ripieni di frutta secca, cacao e ricotta.
Una visita in zona la meritano i centri di Codroipo con l'incantevole Villa Manin e San Vito al Tagliamento un antico borgo medioevale con il Duomo e la Torre Raimonda del '200 e Palazzo Altan con un bellissimo giardino all'italiana, oggi sede del Museo della Vita Contadina Diogene Penzi.
Un abbinamento della visita ai luoghi di Pier Paolo Pasolini con i prodotti del territorio sembra un eresia, invece trovo interessante spiegare un territorio con i diversi aspetti dell'arte e della cultura anche se apparentemente distanti. 
Info e fonte: l'appuntamento è il 15 Novembre.Pordenonelegge, Friuli Venezia Giulia Turismo

Tra le cose che potevo scegliere di Pier Paolo Pasolini ho scelto la poesia "Supplica a mia madre"una delle più belle che abbia mai sentito dedicata alla mamma.



Women of vision a Palazzo Madama, Torino

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Questo Novembre il tempo non è molto bello allora un invito a riscoprire le città, magari la propria città a Torino a Palazzo Madama c'è la Mostra Fotografica Women of Vision, le fotografie di 11 grandi fotografe per 99 fotografie.
Fotografie che ci parlano di un mondo visto con altri occhi, un mondo visto al femminile, un mostra che racconta di vite diverse dai mille volti della sopraffazione fisica e psicologica, sono fotografie quelle di Women of vision raccolte dal National Geographic.
Ci sono le fotografe sono le affermate Lynn Johnson, Jodi Cobb e Maggie Steber, e i nuovi nomi di Erika Larsen e Kitra Cahana, ognuna di loro ci racconta un tema dalla condizione femminile alla tutela dell'ambiente con diversa sensibilità, 99 fotografie di volti e aspetti tra disagi sociali come le spose bambine e la nuova schiavitù del XXI secolo.
Women of vision, le grandi fotografe del National Geografic, a Palazzo Madama dal 25/10/2014 al 11/01/2015

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